2.3.12

LA PAROLA DELLA SETTIMANA #3 PECORELLA

Pecorella.

No, non lui.

Ecco, lui.

Il nuovo simbolo dell'idiozia, il martire della stupidità che provoca sfaceli.

Mi rivolgo direttamente a te.
Hai tante colpe, Marco Bruno.

La prima colpa è quella di aver fatto perdere buona parte del consenso popolare alla lotta di cui fai parte.

La seconda colpa è quella di aver fatto moltiplicare, in questi giorni, le citazioni ad minchiam.
Due su tutte.
1) Pasolini che parteggiava per i poliziotti/proletari versus studenti/borghesucci a Valle Giulia.
Ebbasta, dai. Non se ne può più. Di tutto Pasolini si citano SEMPRE e SOLO quelle parole.
Estrapolandole in maniera oscena dal contesto in cui furono scritte, tra l'altro.

[chissenestracatasbatte mode on]
La prima volta che seppi di quello scritto di Pasolini fu tantissimi anni fa, da un editoriale di Antonangelo Liori sull'Unione. Devo ancora avere quell'editoriale che ritagliai e misi da parte (il fatto che Internet a quei tempi fosse per me una chimera mi riduceva a CONSERVARE UN EDITORIALE DI LIORI, che io possa bruciare per questo motivo).
Anche lì, il PPP era citato a sproposito. Ma io mica lo sapevo.
[/chissenestracatasbatte mode off]

2) Tu che ti dici ispirato da Peppino Impastato.
Ho sentito bestemmie meno deprimenti. Barzellette meno astruse.
Ma io dico... come si fa? Come si fa a confondere a questo modo coraggio e codardia, provocazione e vigliaccata, acume e ottusità?

Ammetti di aver sbagliato, non aggiungere porcherie a porcherie. E tappati quella boccaccia inutile.

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