12.1.09

Dieci anni

Questo post non sarà originale, ma tant'è.

Come cazzo posso esimermi dal dare il giusto tributo ad una persona così grande?
Ad una persona che ha scritto genialate del tipo "Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora, lei è una donna piuttosto distratta" (da Amico fragile)?
Come? Come faccio?
Dedico questo pezzo al mio socio Simone, che adora la persona in questione.
Dedico questo pezzo alla popolazione della Sardegna, legata a filo doppio alla figura di questo anarchico in musica, che imparò sa limba per poter parlare in dialetto con il pastore della sua tenuta sarda.

Riposa in Pace, Fabrizio De André (1940 - 1999).

3 commenti:

Simone Figus ha detto...

Che dire?

Fabrizio De Andrè:

UN GRANDE CANTAUTORE, UN GRANDE POETA.

Grazie Andrea per avermi dedicato questo pezzo. davvero.

E grazie a te,FABER,per la tua musica e per la tua poesia.

GRAZIE INFINITAMENTE.

Daniele Mocci ha detto...

La cosa che dovrebbe rimanere di De André più di tutte è che si può essere italiani annche nel modo in cui lo è stato lui.
Ma questo è un concetto verso il quale troppi italiani hanno gli occhi chiusi e le orecchie tappate.
Peccato!

Carburo ha detto...

Purtroppo gli italiani riecono a essere tali solo in un modo.

Nella maniera dei mediocri. Una mediocrità che spinge anche chi non vorrebbe abbassarsi a farlo.

Tra gente che ti paga un lavoro meno di quel che dovrebbe, concorsi pubblici semitruccati e quotidiane pillole di banalità, vivere da italiani mi ha stancato da un pezzo!