Nominalmente sono giorni di festa, in realtà saranno giorni pieni di incombenze lavorative.
Meglio così, visto il periodo di vacche magre.
Vi giungano i miei più caloriferi saluti, come diceva il saggio.

Il fumetto è un mezzo affascinante e difficile. Un mezzo che non a tutti piace. Che non tutti capiscono.
E che non tutti sanno utilizzare al meglio.
Sfruttarne appieno le caratteristiche, aiutare il lettore nel sognare, nel piangere, nel ridere e nel passare alcune ore in sana trance da lettura è roba che riesce a pochi, pochissimi autori.
Rimanere a bocca aperta, stupiti, circuiti da ciò che si legge è roba ancora più rara.
Gipi c'è riuscito. In un libro in cui racconta la sua vita. Una vita che non è disegnata male, come dice, con un ottimo doppio senso, il titolo del libro, ma che di certo è tratteggiata da un dio dotato di senso dell'umorismo. E che di senso dell'umorismo e capacità di emozionarsi ha dotato -vivaddio, è il caso di dirlo- anche lui, l'autore.
Ho comprato LMVDM a Lucca. Negli ultimi minuti dell'ultimo giorno, quando gli editori tagliano un po' i prezzi. Quello è, per i pezzenti come me, il momento di comprare. Allo stand Cononino c'era Gipi. Regalava un suo acquerello a chi prendeva il libro. Per la cronaca, se siete pezzenti come me e acquistate all'ultimo momento per usufruire di suddetti sconti, correte il rischio di trovare l'autore stanco per le centinaia di acquerelli fatti durante il giorno, e correte il rischio di non poterlo ammirare anche sulla vostra copia.
Incerti del Last Minute.
In ogni caso avete risparmiato un paio d'euri ahahahah.
Cazzo.
Comunque.
LMVDM è uno dei libri meglio scritti che possiate trovare in libreria, una delle letture più affascinanti che il fumetto degli ultimi anni può vantare. Un fumetto che crea un linguaggio, un ritmo, che riesce a mischiare in maniera eccelsa immagini e parole. Lo stile di Gipi nello scrivere è misurato, attento alle sfumature, ai cambi di tempo. Ma è solo grazie alla fusione con le immagini che si crea la magia. Grazie all'utilizzo letterario delle immagini e all'uso fumettoso delle parole l'autore ci regala uno spettacolare susseguirsi di invenzioni stilistiche narrativamente perfette.
Grazie alla sua scrittura, Gipi può parlarci di problemi al pisello, di stupri sventati, di amici bastardi, di amore per la vita, di emozioni squassanti, di dottori incapaci rendendoci schiavi del racconto.
Probabilmente potrebbe anche spiegare una mappa catastale, provocando lo stesso interesse.
Un assoluto capolavoro.
Il nucleare, sogno proibito di Governo e opposizione.
Come sarebbe bello utilizzare l'energia dell'atomo, piegarlo ai nostri voleri.
Si, lo so, vi sento. Le scorie non possono venire smaltite. Ma questo è un problema dei nostri figli, quindi fottesega.
Certo, certo. Qualcuno dice che il nucleare è pericoloso, ma Chernobyl è storia di vent'anni fa! In tutti questo anni la sicurezza e la solidità delle centrali è cresciuta. Chiaro, un incidente ogni tanto capita ancora, come quello nella fabbrica di combustibile nucleare di Tokaimura (Giappone) nel 1999, ma sono dettagli.
Già, già. L'uranio non è una fonte rinnovabile e, secondo alcune fonti (http://www.greensefa.org/cms/topics/dokbin/181/181221.pdf), ai livelli di sfruttamento attuali durerà al massimo 50-70 anni, in pratica quanto il petrolio.
Si, è vero. Il prezzo dell'uranio sta crescendo.
Piano, piano, so anche questa, un attimo! È vero anche che le centrali di quarta generazione, capaci di utilizzare come materia prima -in parte- le loro stesse scorie, sono esistenti per ora solo in linea teorica.
Okay, okay, dico anche questa. Per avere una centrale nucleare funzionante serve un decennio e i costi vengono ammortizzarti in 50 anni.
Ma a parte questo, cazzo, il nucleare ci risolverà i problemi!
Con una risorsa del genere è perfettamente inutile incrementare la ricerca e gli investimenti sulle rinnovabili, sui carburanti vegetali, sul risparmio energetico, sull'idrogeno prodotto grazie alle alghe (non è fantascienza, ma più prosaica scienza).
Nel migliore dei casi, tutte queste fonti non potrebbero soppiantare del tutto l'utilizzo di carbone, petrolio e atomi(ah!ah!tié), ma SOLTANTO ridurne l'utilizzo ai minimi termini!
Perciò, viva il nucleare!
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Se davvero ne uccidesse più la penna che la spada sarei un idiota felice.
Purtroppo non è così, e io rimango semplicemente un idiota.
Come voi, del resto.
Ma anche se non uccide, la penna può fare molto ma molto male. Magari più di una spada. E allora qualcuno si preoccupa maledettamente, e cerca di togliere la carta da sotto quelle penne. Non importa siano piume d’oca bagnate d’inchiostro come quella di Pericle, o moderne biro come quelle con cui Sabina Guzzanti scrive e corregge i suoi testi. La cosa fondamentale è non fare arrivare al pubblico niente che può turbarlo, o farlo riflettere. Si sa, il pubblico è composto da idioti come me e come voi, privi di senso critico e ricchi solo di un ignoranza verde come le muffette del gorgonzola… Siamo solo stupidi bambini che non sanno discernere il bene dal male (sempre che questi esistano, poi), bisognosi di qualche mano adulta che compri loro il solito zucchero filato. Viviamo proiettati verso il futuro ma a tenerci aggrappati al passato ci pensa chi vede la fonte di ogni male del mondo nell’espressione del libero pensiero.
Galileo affermava che la Bibbia mentiva!
Giordano Bruno era un eretico!
Leggere Satanik porta le giovani donne sull’ampio viale trafficato della perdizione!
I bambini ascoltano Marilyn Manson, si armano di calibro 38 e aprono finestroni di piombo nei cervelli delle loro insegnanti!
Chi è che decide cosa deve vedere, leggere, ascoltare una persona che per lo Stato è maggiorenne? Perché uno può gioiosamente pagare le tasse ma può gustarsi solo ciò che alcune eminenze gli danno in pasto?
Perché non si autocensura chi ci riempie di solare felicità con frasi come “Ho preso i soldi del KGB”, “Gli USA hanno il dovere morale di esportare la vera democrazia anche con la forza” e “Mussolini mandava in vacanza coloro che confinava”?
Un povero idiota come me rimane estasiato da ciò che partoriscono certe menti sublimi.
Credo anche voi.
Nell’attesa che qualche spietato censore di sé stesso si pugnali con una stilografica, io mi guardo un film. Qualcosa come Natale in India che, per nostra abnorme fortuna, è passato indenne dal posto di blocco della censura e non è stato cancellato dalla programmazione dei cinema…